lunedì 3 novembre 2014

Pizzo tre Signori

Con i freschi ricordi della due giorni appena trascorsa torno a scrivere su questo blog i meno freschi ricordi del Pizzo tre Signori, vinto domenica 26 ottobre dalla compagine mulesca più numerosa di sempre grazie alle doti PRristiche di AnnaRuga da SAnta Maria Oè!!
La sveglia suona alle 5.4. Il tepore del letto invita drammaticamente a rimanere sopiti al calduccio, ma la promessa del bel tempo vince la pigrizia.
Fra passa puntuale a prendemi alle 6.01 con Giulia.
Carichiamo Arianna e Bob (reduce da 104 km in bici il giorno prima) e ci avviamo verso l'ormai notissima strada che conduce nel lecchese.
Stranamente si è tutti abbastanza lucidi, forse per merito del cambio dell'ora avvenuto nella notte. Nel tragitto si chiacchera del più e del meno.
Ci fermiamo a bere un caffè nel nostro bar di fiducia a Calco attendendo Anna che si presenta con Ste a bordo di una macchina gialla sgargiante che risalta nell'albeggiare mattutino.
Giungiamo d'innanzi ad un liceo a Lecco, luogo di ritrovo con gli altri nuovi amici che di li a breve sarebbero giunti.
Il primo a presentarsi è Remo e poi man mano tutti gli altri.
Il clima è piacevole sin dall'inizio. Danielo incomincia a tediare le persone con domande inopportune alle quali i malcapitati dovevano rispondere filmanti dal cellulare.
Si spezza così quell'alone d'imbarazzo che si genera quando le persone si vedono per la prima volta.
Quando ci si studia un pò e ci si "annusa" per capire chi si ha di fronte, per capire infondo se ci si può mostrare veramente o se è meglio prendersi il diritto di stare per i fatti propri.....
Arrivano tutti e si parte!!
Si giunge al parcheggio in val sassina dal quale saremmo partiti con la jeep sino al rifugio Tavecchia in Val Biandino.
Nell'attesa si ripetono i nomi dei presenti ... Più tardi avremmo fatto l'appello!!
La compagnia conta:

Il buon Bodini da cernusco
Arianna Trabattoni
Gamba quasi ing.
Claudia l'artista
Ste l'Ing.
Gerva il dott.
Margò l'informatica ed il mororso Betty
AnnaRuga
Danielo
Giulia primaNavoni
MerlottoPasserotto
RemoDangelo
FrancescoGuidaMula.

Lo spirito dello Zurgi.

Una gita Mula non ha mai visto così tanti presenti!!
Nell'attesa il gruppo parla con un signore visibilmente problematico e con un gruppo di ragazzi visibilmente sbronzi..
Arrivano i mezzi e partiamo divisi in 2 jeep.
La giornata nel lecchese pareva grigia e uggiosa, ma quando giungiamo al Tavecchia dopo mezz'oretta di viaggio a quota 1500 mt, quello che troviamo è l'incanto di un cielo azzurro che sovrasta cime ricoperte qua e la  di piante ed erba che tendono all'autunno.




La valle sale percorsa da una dolce mulattiera. In lontananza le cime più alte.








Il gruppo parte, abbandoniamo dopo poco la strada principale seguendo un sentiero che sale sulla sinistra della valle.
Il sentiero a tratti è irto, ma piacevole.
Più saliamo più lo spettacolo della natura si apre ai nostri occhi.



Arriviamo compatti al rif. Santa Rita dal quale riusciamo a scorgere importanti cime in lontananza, ma soprattutto un mare di nuvole che nascone tutto ciò che non è abbastanza alto da poter essere visto.
Ma ciò che non si vede non è detto che non ci sia!!!
















Riprendiamo a camminar in un sentiero all'ombra. Cominciamo a scorgere i primi segni dell'inverno attraversando un rivo ghiacciato. Raggiungiamo il  rifugio Falc in una mezz'oretta.
Ci si ferma a mangiucchiare e a decidere come proseguire la gita.
Il progetto iniziale prevedeva un giro ad anello tra i rifugi santa Rita, Falc e Grassi.
Ma il Pizzo ci guarda e ci invita a salirlo. Il tempo è troppo bello....
E come direbbe Walter:" Se ti è nato il gusto di scoprire non potrai che sentire il bisognodi andare più in là"
Il Gamba è un pò timoroso, teme l'altezza, teme di non farcela....Ma alla fine si fa coraggio!!!
Affanculo i rifugi, si punta alla cima!!!
Si sale. Le pendenze non sono proibitive... Sotto di noi una diga trattiene un lago di un blu notte, sulle cime sopra di noi scorgiamo dei camosci. Sotto di noi la Valvarrone, dall'altra parte la Valtellina. Attorno a noi perdura il mare di nuvole.
Salendo si chiacchera, ci si mischia e si mettono sul piatto pezzi di storie, pezzi di vite.

Sono il passo e l'energia  personale che dettano con chi si deve salire metro dopo metro, con chi si deve dividere la gioia e la fatica della salita. Questo spezza le abitudini, i gruppetti. Invita all'incontro onesto e vero.

Il Gamba tentenna un pò e Claudia è infastidita dalle vesciche che le stanno tormentando i piedi.
Con un pò di sostegno non mollano e continuano la piacevole salita. Il sentiero ha lasciato spazio al fianco del tratto finale della montagna fatto di piacevole roccia porosa, comodissima da camminare.






Attorno a noi camosci ci guardano da vicino, per nulla infastiditi della nostra presenza.



Raggiungiamo TUTTI la cima. Il pizzo è vinto e la gioia tanta!!
Lo spettacolo è mozzafiato!! Un mare di nuvole a perdita d'occhio. Montagne note in lontananza.
Pizzo Alto, Grignetta, Grignone, monte Disgrazia, Monte Bianco, Monte Cervino....









Le distanze si annullano, tutto fa parte di un unico progetto di bellezza!!
E' tempo di Banchetto!! Uno come non se ne faceva da tempo!!
Braulio, caffè, polpette, jogurt, affettato, cioccolato..... Ognuno contribuisce a modo suo.
Il gruppo è compatto e si ride volentieri assieme.
Sulla cima facciamo la foto di gruppo rituale  e si riparte per la strada del ritorno decidendo di evitare il sentiero che porta direttamente al Grassi per far si che tutti possano scendere sereni.


La discesa è molto piacevole anche se la nebbia si sta alzando veloce e crudele.
Decidiamo di percorrere un sentiero non troppo segnalato che taglia in basso a sinistra le pendici del Pizzo per evitare di passare dalla strada dell'andata. Sotto di noi la Val Biandino ed infondo il Tavecchia.
















Remo taglia per un canalone che porta al lago di Sasso e così fa lo stesso il resto del gruppo in una zona più agevole. Bodini pare avere le banane sotto le scarpe poichè scivola ad ogni passo...
Il lago di Sasso è di un blu scurissimo bellissimo ed è circondanto da massi enormi.
Affrontiamo un piccolo tratto di catene che mette in difficoltà qualche donzella ma che concede di vivere quella scarica di adrenalina che sveglia il cuore, la mente e che fa tremare un pò le gambe.
Superiamo il lago. In lontananza in rifugio.
Il sole sempre più basso si sta tuffando dietro le montagne. La luce diminuisce veloce lasciando spazio a colori bellissimi.
La nebbia più in alto. I raggi di sole che sbucan dalla nuvole.




Ognuno scende al suo passo. Lo stare insieme in serenità trattiene dalla fretta di dover scendere per fuggire dal buoio della notte.
Giungiamo felici al rifugio e nell'attesa della jeep qualcuno prende thè e cioccolata. Il gestore ci guarda e ci dice:" E voi cosa fate in giro a quest'ora"?! Son le 17.31....
Il mezzo giunge ma è uno solo.
Ci accalchiamo così in 13 su una jeep. Chi ne approfitta per ridere, chi per toccacciare, chi per scambiare quattro incomprensibili chiacchere con il conducente.
Arriviamo alle macchina che è buio.
Ci salutiamo con la promessa di vederci al weekend compleanno della M.U.L.A. 
Danielo il seminarista benedice i più, chi con la visione di video vietati ai minori, chi con abbracci.
E' stata una bellissima giornata!!
Per il tempo, per il clima che si è creato sin da subito con persone tra loro sconosciute, per il banchetto degli dei fottutamente gozzo, per i nuovi amici incontrati, per una cima con un panorama così bello.

Grazie a tutti quelli che ci sono stati!!!




W la M.U.L.A.
W l'incontro con l"altro"
W le nuove prospettive

Dani




Nessun commento:

Posta un commento