martedì 9 maggio 2017

SchifalanutriaBIKEtour 2017

Ore 10: selfie di rito davanti al Duomo dopo la colazione in piazza della Vittoria a Lodi.


Il piano prevede l'ambiziosa risalita in bicicletta del corso dell'Adda che idrograficamente e simbolicamente unisce Lecco a Lodi.
Parte meridionale del tracciato a cura di Fralò, seconda metà a cura di Anna, su sentieri e ciclabili in massima parte sterrati.
La squadra è al completo, giunta con diversi treni chi da Lecco, chi da Cernusco, chi da Milano. 
La partecipazione è ampia oltre che viva e vibrante: dai neofiti delle due ruote ai professionisti dei dolori prostatici, l'indomani per tutti il ricordo sarà ravvivato dai dolori del culo piatto.
Anche i mezzi ed equipaggiamenti sono vari: mountain bikes nuove fiammanti, city bikes della mamma e grazielle del garzone del panettiere.

All'appello presenti: Claudiano, Ari Gambetta, Ari L, Luchino, Chiara B, Crippa, Lorenzo C, Giovanni, Valsecchi, Chiara V pervendetta, Danielo, Peter, fratello Zuffe (per colazione), Ernie, Ernesto, Ana, Gerva, Giù, Eli C, Martina, Andrea (Simo), Fede (più tardi, in veste di biscottara MULA) più Bod, Sommo e altro Tizio che già all'alba sono partiti per la vera "Lodi Lecco Lodi gravel Race" e che incroceremo sulla (loro) via del ritorno.

Buona la partenza attraverso le campagne lodigiane, ignote ai cuori dei Muli più nordici.
Cascine e stalle, terra bruna, campi verdi e aroma di stallatico: unanime l'apprezzamento anche se "non avete il Lago" viene udito nelle retrovie.


Pausa pranzo poco prima di metà percorso a Cassano, per permettere a chi è stanco il rientro nel capoluogo meneghino seguendo la Martesana.
Dopo il lauto banchetto qualcuno si lascia convincere a proseguire ed avrà grande soddisfazione, qualcuno vuol preservare la rotondità del gluteo e rincaserà prima del tempo.


Dura la ripartenza, per gli stomaci appesantiti e per intempestivi problemi tecnici: una catena caduta ed aggrovigliata ed una foratura quasi contemporanea vogliono abbattere il morale dei nostri. Ma il pitstop a 6 mani della scuderia Lodolo Claudiano Gerva si misura in decimi di secondo e si è subito in sella.


La seconda metà del tragitto vede nuovi panorami fluviali: le chiuse vinciane, la centrale elettrica di Trezzo, le case allegre e colorate di Brivio.
La media si alza, i polpacci ormai stantuffano da soli: la vista delle Grigne dona nuovo vigore ai Muli!


Ultima pausa e via si entra in Lecco: sono le 18 e si gode al passaggio sotto al cartello del limite comunale: "Lecco
(Lecch), qui Claudiano non può passare".


Degno premio per chi è giunto fin in fondo, dopo aver sudato per tutti gli 85km, è la merenda preparata dalla Fede.

Viva i pedali!
Viva il culo piatto!
Viva la Mula!

Fralò


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