lunedì 29 maggio 2017

Una giornata da ricordare

Domenica 28 maggio

Eccomi qui, dopo un weekend pieno di emozioni!
La giornata inizia con una sveglia traumatica (scoprirò poi che c’è chi ha dormito molto meno di me): ore 7.00 con poche ore di sonno alle spalle e una gara da 15 kilometri sotto il sole. Mi ripiglio subito perché so che la gggiornata ne varrà la pena!
Alle 8,30 arriviamo con la Fedemobile a Gajum (ce la facciamo pure in orario, nonostante la quantità di sensi unici di Canzo centro…). Il buon Ernesto ci attende già da una mezz’oretta, gli altri arrivano più o meno con noi. Dopo l’appello e qualche simpatico giochetto acquatico by Danielo, ci incamminiamo verso Terz’Alpe tramite un bellissimo sentiero nel bosco che costeggia un fiumiciattolo. Siamo Chiara e Fede Corti, Eri e Brusa, AriTrab, Erne, i gemellini, Dante e Turbo Davide.
 Ci godiamo il sentiero – davvero davvero carino – fino a quando non usciamo dal bosco. Li, iniziamo a sudare come cammelli (altro che muli!) non più abituati alle temperature estive! Dopo una breve sosta al Rifugio Terz’Alpe, dove qualcuno ne approfitta per prendere un panino, riprendiamo il cammino verso il Corno occidentale, dove avrà inizio la ferrata. Prima di arrivare all’attacco, tappezziamo tutti i paletti della zona con l’adesivo mula, come di consueto. Li ci aspetta una brutta sorpresa: un gruppo di trenta persone ha da poco iniziato la ferrata. Ci sarà quindi da aspettare un po’!
(ma poco importa, almeno Danielo può allenare le sue pose da top model)

Mentre attendiamo il nostro turno, ci imbraghiamo e i più esperti ci illuminano sulle tecniche per salire. Devo dire che, da sotto, il muretto iniziale non pare così pendente. Non sono abbastanza agitata evidentemente, perché un vecchio arrivato da poco pensa bene di questionare  tutto quello che Brusa ha addosso. Una cosa che capirò oggi sarà questa: anche se non la chiedi, l’opinione indesiderata di qualcuno arriva prima o poi durante una ferrata!
Sono le 11 circa, e finalmente arriva il nostro turno! Con Davide in prima fila e Erne per ultimo, io mi sento più che tranquilla! Si parte!



Dopo il primo pezzo abbastanza difficile e la catena più spessa del collo di Vin Diesel, la ferrata spiana un po’, e poi sta in costa di modo da fare il giro intorno al corno. Il caro Brusa mi aiuta in un paio di punti “critici”, e anche Ari e Fede, alla loro prima esperienza, se la cavano egregiamente.


Il coach!
 Luchino si sentiva ottimista!
Dante nel cammin di mezza vita

Arrivati ad uno spiazzetto senza catena, attendiamo che tutti arrivino e prendiamo fiato. Di nuovo, il fato pensa che io mi sia tranquillizzata troppo, e pensa bene di far franare un grosso pezzo di roccia (dal suono che abbiamo sentito direi pure ENORME!), poi di far cadere un tizio sopra di noi, ed infine di far intervenire l’ennesimo tizio che pensa che la sua opinione sia fondamentale, dato che critica acidamente il set di Fede.
Gambe in spalla, ormai siamo in ballo quindi…. Balliamo alla faccia del fato!
Il più è fatto, e ci manca solo un piccolo pezzo di muro finale e poi saremo in cima!

Dopo l’ultimo sforzo, arriviamo alla croce del corno, dove, dopo la foto di gruppo, ci godiamo uno spuntino.
Ari esulta! Bravissima!


Per pranzare decidiamo di scendere al Rifugio SEV, da dove si può godere di un bellissimo panorama sul lago di Lecco. Una volta arrivati, ci sollazziamo su un bel praticello (nonostante le zecche siano sempre in agguato). Ci godiamo il sole, il pranzetto (questa volta non troppo banchetto, a parte un’ottima torta salata e i sempre-presenti muffin della Fe), ed infine il meritato riposo. I maschietti prendono una birra, e i caffeinomani la loro droga.

Attacchiamo il nostro adesivo all’interno del Rifugio e poi decidiamo di separarci per il ritorno: un gruppo vuole risalire un altro corno panoramico, l’altro scendere dal sentiero normale. Questa volta faccio la pigra e mi accodo al secondo gruppo.
Il primo gruppo di coraggiosi
Vista dal Corno del Lago di Lecco e del Rif. SEV

Ci ritroviamo dopo neanche mezz’oretta a Terz’Alpe, dove riempiamo le borracce prima di fare l’ultimo sforzo. Arriviamo a Gajum verso le 16, ma la pacchia non è ancora finita! La mamma di Davide, a quanto pare grande cuoca, ha fatto per noi una bella torta stratificata. Mentre gli altri se la godono, io resto impassibile alla mia terza settimana senza zuccheri :P stanchi, ma tutti davvero molto felici, ci salutiamo e ci separiamo: c’è chi va a prendersi un gelatino (evidentemente la torta non saziava?!) e chi corre per riuscire ad andare a messa.
Ultima foto con maglia MULA



Torno a casa con il cuore pieno e carichissima per la due giorni!
Alla prossima ragazzi e GRAZIE!!!!!!

W LA MULA
W LA FELICITA'
W LE BORRACCE DELLA SALOMON

Gigia
PS durante la predica mi sono abbioccata, chiaramente…


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