lunedì 12 giugno 2017

Sulle orme degli eroi

11/6/2017
Sulle orme degli eroi

Pochi lo sanno, ma parte del percorso su cui si è svolta la Ciclomulata® 2017 è strada d'autore: sapientemente, infatti, nell'elaborazione del percorso i nostri Matteo Bodini, detto Bod/Bauda, e Alessandro Sommo, detto il Sommo (ma non disdegna nemmeno essere chiamato l'Altissimo o l'Eccelso) hanno ripescato alcuni tratti della Ducale di Vigevano, una mitica gara che celebra gli antichi fasti del ciclismo d'antan.


Alla fine ai nastri di partenza eravamo in venticinque!! ritrovo per tutti a Porta Genova, treno per Vigevano et voilà: eccoci in un batter d'occhio ad animare una Piazza Ducale che non aspettava altri che noi!!!


A dire il vero aspettava anche un raduno di Mini ma noi eravamo senz'altro più interessanti!! Rapida colazione,  ultimi check up alle bici e, fatto l'appello che non può mancare in ogni evento M.u.l.a., siamo in sella verso la campagna!!


Ad allietarci c'è il Mulafono, che dall'Ouverture di Primavera, passando di mano in mano, ci tiene compagnia, segnala la nostra presenza agli autoctoni, diffonde nell'aere canzoni di alto livello musicale e persino letterario e dà avvisi tecnici ai partecipanti.


Procediamo compatti, i Santi ci assistono: non solo la giornata è meravigliosa, fa caldo (qualcuno dice persino troppo ma.. è l'estate, bellezza, e il caldo ci sta tutto!!) e la natura è rigogliosa, di un verde che - a tratti - si spinge fino allo smeraldo, ma soprattutto nessuno buca o ha guasti di sorta. Solo il Castagna, detto il Casta o il Cotoletta (soprannome che in realtà ha inventato lui per beffarsi dei milanesi ma che gli è tornato indietro come un boomerang), nei primi chilometri ha un piccolo intoppo con la catena della sua mtb...ma d'altronde erano vent'anni che non la tirava fuori dalla cantina: la poverina aveva ben diritto ad essere un po' indisposta!


In tarda mattinata giungiamo ad una fontana in un luogo imprecisato dove sostiamo brevemente per riempire le borracce e reidratarci. Ovviamente, come ogni sosta che si rispetti, finisce a gavettonate, con Arianna che rischia di finire dentro la vasca a causa di un calapony desideroso di offrirle un po' di refrigerio...


Proseguiamo, fra cori e canzoni verso il ponte di barche di Bereguardo che ci permette di guadare il Ticino senza bagnarci le ruote....


lo superiamo in scioltezza, e subito dopo, scatta il gran premio della montagna che vede un po' di bagarre per alcune auto che rovinano l'effetto sorpresa cercato dai fuggitivi.




Continuiamo, la stanchezza inizia a farsi sentire e nei pressi dell'ennesimo sterrato beneducato (così beneducato che anche le bici da corsa vi sono passate indenni), Bod a mo' di incoraggiamento annuncia al suo termine la presenza di una fontana... e che fontana! Siamo nella frazione di Zelata, che dal 1982 non vedeva la presenza di tante persone in una sola volta, amena località nel parco del Ticino popolata da abitanti 5, di cui ultraottantenni 3. I quali cortesemente ci invitano ad accomodarci lontano da dove stanno poltrendo in attesa che la calura molli la presa (Sì sì, c'è un bar là in fondo dopo la curva, ci sono delle panchine oltre il parco giochi...).

Finalmente ha luogo il banchetto degli Dei, un po' più frugale del solito, ché in bicicletta il bagagliaio non c'è e gli zainetti non sono quelli da montagna, ma sempre soddisfacente!!


E quando tutti pensano di poter godere di un po' di riposo all'ombra degli alberi della piazza, scatta il contest "Rifornimento all'ammiraglia": quante borracce riesci a portare sul tuo corpo senza smettere di pedalare? E se ad ogni giro della piazza qualcuno ti prende a gavettoni? Delirio assicurato...Anna dà subito il buon esempio sia come concorrente sia come cecchino (per il secondo ruolo è candidata all'oscar nella categoria "gavettoni e violenza"). Ma anche nel primo se la gioca bene, pur partendo avvantaggiata in quanto provvista di dieci tette e quindi di altrettante cavità supplementari da usarsi come portaborracce. La sfida è lanciata, la gara si fa sempre più agonistica tanto che attiriamo anche l'attenzione del pubblico locale: come sempre accade, la Mula dà spettacolo ed anima borghi altrimenti sonnolenti e dimenticati.





Alla fine, bagnati fradici come se non ci fosse un domani, ci rimettiamo in sella alla volta di Morimondo, perché l'aspetto culturale nelle nostre uscite non manca mai! Per arrivarci percorriamo la famosa statale 526, cantata da Max Pezzali in "Un giorno così": di nuovo la qualità della scelta del percorso si commenta da sola!! All'abbazia approfittiamo della nuova sosta per premiare Clara e il Casta, alias il Cotoletta, con due maglie tecniche da bici per le performance ottenute nel contest. Alla prossima Ciclomulata® ci mostreranno come avranno personalizzato il loro premio, con toppa Mula o con quello che vorranno!!


I chilometri,  ma soprattutto le ore dell'orologio scorrono! Ci rimettiamo ancora una volta in sella, destinazione Abbiategrasso. E qui Zucco ci regala una delle sue perle: "ma scusate, perché prendere il treno? io prendo il metrò". Vai Zucco!!!!!
Fatti i biglietti abbiamo tempo per un gelato prima di salire sul treno. A Milano ci salutiamo: i Lecchesi hanno fretta di raggiungere Porta Garibaldi per non perdere la coincidenza, i Cernuschesi devono andare a votare prima che i seggi chiudano, qualche irriducibile rincasa in bici....

A questo punto dovrei scrivere le solite cose tipo che alle uscite Mula ci si diverte un casino, si va sempre in posti meravigliosi, che la Mula è gioia, allegria, bellezza di stare insieme e condividere tutto. Ma sarebbe troppo riduttivo. Solo mettendosi in gioco, solo non prendendosi troppo sul serio, solo partecipando si possono comprendere queste cose. Per cui....arrivederci alla due giorni in Dolomiti, prossimo evento in cantiere, e sempre

W la Mula
W il Presidente
W le gavettonate abbomba di Annarosa
W noi!!


Piter

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